Ieri Angela Rodicio – autrice de L’amore perduto di Cervantes – è stata ospite della trasmissione Otto e mezzo di Lilli Gruber, in onda su La 7. Insieme a lei c’era Marco Travaglio, direttore de “Il Fatto Quotidiano”, e Alessia Rotta del Partito Democratico.
Lilli Gruber ha ricordato come per il suo lavoro Angela Rodicio (giornalista della TVE, la televisione pubblica spagnola) sia stata premiata con il Premio Maria Grazia Cutuli in Italia e recentemente con il Ricardo Ortega Memorial Prize da parte dell’ONU.
L’autrice ha parlato della situazione politica in Spagna, ha espresso le sue opinioni sul rapporto tra giornalismo e intercettazioni, e sulle difficoltà che avverte nel momento presente per quanto riguarda la sfiducia dei cittadini, oltre al mantenimento della separazione dei poteri della democrazia. Su questi temi ha discusso soprattutto con Marco Travaglio.
Il passato e il presente: i pirati di ieri, gli scafisti di oggi
Nel finale della trasmissione, Angela Rodicio ha fatto notare quanto si possa imparare su di noi guardando al passato. Il ripresentarsi di certe tematiche e situazioni simili tra il Cinquecento e oggi, ha spiegato, è uno degli elementi che l’ha guidata nella sua “indagine letteraria” su Cervantes:
“Oggi si parla tanto di rifugiati, di queste ondate di persone che giungono dal Medio Oriente. Quattro secoli fa nell’isola di Lesbo, a Mitilene, c’erano dei corsari che tra quelle isole controllavano tutto il traffico di saccheggi vari tra Ottomani e Veneziani. Ora in quell’isola lì ci sono questi “corsari moderni” che trafficano con le persone… questo è solo uno degli spunti che ho seguito in questo libro che è una sorta di indagine letteraria su Cervantes e Dulcinea“.
Oggi, 22 aprile, ricorrono i 400 anni della morte di Miguel de Cervantes, l’autore del Don Chisciotte un uomo dalla vita straordinaria.
Fonte immagine: Anna Jedynak/Shutterstock